Il Codice della Strada vieta espressamente l’utilizzo del cellulare in auto quando si è alla #guida del veicolo: l’articolo 173 disciplina chiaramente per il conducente il divieto di “far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore”. Da notare che è possibile ricorrere all’utilizzo “di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie”.
La #sanzione prevista va da 161 a 646 euro, con la perdita di 5 punti dalla patente, non scatta solo se si sta conversando o chattando, ma per il semplice fatto di avere lo smartphone in mano. Tutto ciò perché il solo maneggiarlo distoglie l’attenzione del conducente dalla strada e impedisce ad entrambe le mani il pieno controllo del volante, quindi l’essere fermi nel traffico o al semaforo non esonerano dall’osservare il #divieto.
Concorso di colpa nella causazione dell’incidente: così potrebbe essere considerato dall’#assicurazione l’utilizzo del cellulare alla guida. Ben tre incidenti stradali su quattro in Italia sono dovuti proprio dell’uso dello smartphone, e l’assicurazione potrebbe non risarcire i #danni.
In caso di guida con il cellulare, l’assicurazione tende infatti a diminuire il #risarcimento del danno in percentuali variabili, valutando quanto l’utilizzo dello strumento abbia causato l’incidente e quindi stabilendo il concorso di colpa del danneggiato nel sinistro.
In alcuni casi tuttavia il grado del concorso di colpa potrebbe diminuire o risultare ininfluente: il guidatore fermo al #semaforo che risponde a una telefonata e venga tamponato da un’auto che non rispetti la segnaletica luminosa, verrà sanzionato per il mancato rispetto del #codicedellastrada, ma potrà vedersi risarcire l’intero danno dimostrando che l’utilizzo dell’apparecchio non abbia causato direttamente l’incidente.
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