La normativa vigente non prevede un obbligo di assicurazione, ma chi gestisce un’attività in proprio sa bene quanto sia importante. Mentre si cerca di proteggersi da tutti i rischi con la prevenzione, si comprende anche che una polizza ad hoc è necessaria per affrontare le situazioni che possono interferire con la propria attività.
La prima tipologia di assicurazione da avere per un ristoratore è quella di Responsabilità Civile verso Operatori e quella di Responsabilità Civile verso Terzi. Dipendenti e clienti sono quotidianamente soggetti a rischi e affrontare il rimborso di eventuali danni a proprie spese potrebbe mettere in ginocchio l’attività. Una buona polizza per ristoranti dovrebbe comprendere anche la tutela legale per affrontare più serenamente le spese in casi di denunce, il costo di una polizza ristorante non è ingente, soprattutto in confronto alle spese che possono derivare da eventuali danni.
Non è necessario che la cosa che ha provocato il danno abbia di per se’ una natura pericolosa: la caldaia e l’impianto elettrico, per la loro natura intrinseca, possono rappresentare un pericolo, specie se non vengono sottoposti alla necessaria manutenzione in quanto la caldaia può scoppiare e l’impianto elettrico può provocare folgorazioni. Un armadio guardaroba che si trova nel ristorante, di per se’ non è pericoloso, ma può provocare danni se cade addosso a un avventore del locale e così pure il pavimento che non ha una natura intrinsecamente pericolosa, lo diventa se viene reso scivoloso lavandolo e la circostanza non viene adeguatamente segnalata.
Se il danno deriva dal comportamento di un dipendente del ristorante, il titolare sarà ugualmente responsabile. Infatti, il Codice Civile stabilisce che i datori di lavoro sono responsabili dei danni provocati dai loro dipendenti nell’esercizio delle mansioni cui sono adibiti. Quindi, se prima della chiusura di un locale un dipendente dello stesso lava il pavimento, e non colloca una segnalazione che avverta di ciò i clienti rimasti, sarà sempre il titolare a rispondere di un’eventuale caduta di una persona. Questo avverrà anche se il dipendente che ha commesso il fatto non era adibito a quelle specifiche mansioni, e il titolare non gli aveva dato nessuna indicazione in proposito.
Come chiedere un risarcimento? Occorre innanzitutto informarsi se il locale sia coperto da polizza assicurativa per la responsabilità civile e procurarsi più prove possibili sul fatto che esso sia avvenuto e sulla dinamica dello stesso. Se vi sono danni fisici, occorre raccogliere tutta la relativa documentazione medica e gli scontrini delle spese effettuate per l’acquisto di farmaci o per eventuali accertamenti diagnostici. Bisognerà quindi inoltrare una formale richiesta di risarcimento, descrivendo la dinamica dell’evento, completa di data e di ora, e chiedendo il pagamento delle somme che si pensano dovute. In caso di mancata risposta o di diniego, sarà possibile rivolgersi al giudice: precisamente, il giudice di pace se l’importo del risarcimento non supera i 5.000 euro, il tribunale negli altri casi.
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